Dopo neanche un ora dal primo articolo, ho voglia già di scrivere, forse per le troppe cose da dire, come un imbuto dove la parte più piccola è la bocca e la parte più grande la testa:
Ho detto che vorrei scrivere articoli con contenuti originali ma come vi dicevo non credo di poterlo fare, visto che penso che al mondo ci sia già chi lo sta facendo ma non so dove si trovi. Quindi la storia di essere alternativi o diversi è abbastanza una palla, c’è sempre qualcuno che fa le tue stesse cose (a volte anche meglio) o ha in testa idee e pensieri come i tuoi. Predo ad esempio i maya che costruivano piramidi per arrivare agli dei, che se ci guardate bene, in Egitto ai tempi dei faraoni la cosa era pressoché uguale, se ci fosse la stata tanta comunicazione e voglia di fare gli alternativi, evitavano di farle oppure facevano gli “sboroni” con cose da megalomani!
Ecco io un annetto fa, dopo anni che non trovavo un album appagante, cambiai di tutto genere, nazione e pensieri su ciò che volevo e mi ritrovai in mano un album del 1995 inglese di un gruppo che non avevo mai sentito il nome, i “PULP” (conoscendo già i Blur, Oasis in quel periodo ero a posto) e lo comprai a un prezzo inferiore ai 5€ in un negozietto che vendeva cimeli musicali, insieme vinili e a tutto l’indi rock moderno. Preso, scartato e messo dentro al lettore cd dell’auto, mi trovai davanti a una cosa mai successa, ovvero che le canzoni sembravano già sentite, eppure giuro di non aver mai sentito queste canzoni (ascolto solamente musica italiana, per capire meglio il rapporto musica-testo, se non qualche eccezione) ma è andata veramente così.
Allora decisi di approfondire, presi il libretto all’interno della custodia e lessi attentamente ciò che c’era scritto, ascoltando musica in sottofondo, traducendo un pò quello che i testi volevano trasmettere e mi trovai di fronte a due scritte particolari, la prima sconsigliava di fare ciò che stavo facendo ovvero seguire le parole sulla musica (sono ancora vivo!) e la seconda ripeteva queste parole:
« We don’t want no trouble, we just want the right to be different. That’s all. » |
(Non vogliamo avere problemi, vogliamo soltanto avere il diritto di essere diversi. Questo è tutto.)
Capi allora che non sono unico, che siamo tutti su una grande barca, e che forse comunichiamo troppo ma su cose che non ci interessano veramente, questo cd fu di grande successo in Inghilterra nel 1996, come sempre più avanti di noi, ma non perdiamoci in paragoni, alla fine siamo tutti uguali quindi avanti come gli inglesi. 😉
Vi lascio una canzone che mi piace molto di questo album se mai leggetevi il testo, e se vi piace perché no tutto l’album.
Attendo commenti…
http://www.youtube.com/watch?v=yuTMWgOduFM